Delaware  Stati Uniti d’ America

Mail: IHAHellas

24 giugno 2020

A: UNESCO

Membri delle Nazioni Unite

Membri del Parlamento europeo

cc: media globali

Noi, l’ Associazione Greca Internazionale *, vogliamo informare gli organismi internazionali competenti in merito ai recenti sviluppi che sfidano lo status storico di Santa Sofia, mostrando indifferenza per le radici storiche, culturali e teologiche di Santa Sofia.Il presidente della Repubblica di Turchia Recep Tayyip Erdogan ed altri alti funzionari hanno ripetutamente espresso l’ opinione che il monumento del VI secolo, che oggi è un museo, dovrebbe essere trasformato in una moschea.

I funzionari della Repubblica di Turchia hanno sostenuto che il futuro di Santa Sofia è un affare interno del loro paese. Tuttavia nel 2018 anche la massima autorità giudiziaria della Turchia, la Corte Costituzionale ha nuovamente respinto una petizione precedentemente presentata che richiedeva la funzione di Santa Sofia come moschea, chiudendo il caso in modo permanente e irrevocabile. I recenti sviluppimostrano l’ allarmante insistenza da parte dei funzionari turchi per costringere la conversione di Santa Sofia in una moschea. Ma è così semplice? Assolutamente NO!

Santa Sofia, una cattedrale cristiana bizantina fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453, è ora un museo ed è un sito culturale protetto, riconosciuto dall’UNESCO.

Non è solo un grande tempio del cristianesimo – il più grande per molti secoli – appartiene anche all’umanità da quando è stato riconosciuto come parte del patrimonio culturale mondiale da UNESCO.

In una palese violazione  dello status di Santa Sofia, il 29 maggio della corrente anno,è stato organizzato una celebrazione dal Ministero turco del Turismo e della Cultura ed  è stato trasmesso in diretta  sulla  televisione statale, la preghiera musulmana “Al-Fātiḥahsūrah” dedicata a Muhammad II.

A parte il fatto che fu eretta come uno dei più importanti luoghi di culto cristiani della Chiesa greco-ortodossa, Santa Sofia è senza dubbio il sito storico più importante nelcampo di studi bizantini. Dalla sua trasformazione in museo secolare nel 1934, è diventata al centro di numerose attività. Nel 1930, l’ Istituto bizantino d’ America assunse la responsabilità della direzione di opere importanti nel Museo Ecclesiastico.Il progetto di restauro dell’ Istituto fu inestimabile, perché ha rivelato la gloriosa iconografia cristiana che era stata coperta per secoli dalla caduta di Costantinopoli nel 1453. Più recentemente, gli studiosi hanno condotto ricerca all’ interno ed all’acustica di Santa Sofia per studiare e catturare con maggiore precisione il suono e l’esperienza dei fedeli cristiani a Bisanzio prima dalla caduta della Città. Queste attività importanti  in realtà onorano e rendono omaggio alle radici bibliche, storiche e culturali della Grande Chiesa e dovrebbero essere incoraggiate il più possibile. 
Infatti, Santa Sofia è nell’ elenco dei siti del patrimonio mondiale dell’ UNESCO. Lesuddette attività in Santa Sofia mostrano chiaramente che le organizzazioni culturali, gli istituti di istruzione superiore e le comunità cristiane in tutto il mondo hanno un interesse legittimo mantenerla nella sua forma attuale. In una dichiarazioneincredibile, un funzionario turco ha affermato che alcuni mosaici sulle pareti di Santa Sofia devono essere coperti. Inoltre, la Turchia ha annunciato prevede di acquistaretappeti da utilizzare per la preghiera musulmana a Santa Sofia. La conversione di Santa Sofia non solo distruggerà irreparabilmente l’iconografia bizantina che fu dolorosamente restaurata negli anni ’30, ma la sua declassificazione come  museorenderà impossibile qualsiasi ulteriore attività culturale all’ interno della Chiesa diGiustiniano da parte di storici e studiosi.

Siamo pienamente consapevoli che la conversione di Santa Sofia è un segno preoccupante di un’ulteriore escalation contro la pace internazionale, a meno che Ankara non sia fortemente contestata, in questo caso. La comunità internazionale ha immediatamente condannato altri casi di profanazione di simboli religiosi e culturali,inclusa la distruzione di statue Buddiste Bamyan  di millecinquecentoanni dai talebani nel 2001. Organizzazioni internazionali come l’UNESCO hanno condannato ladistruzione del patrimonio culturale dell’ Iraq da parte dell’ ISIS. Crediamo che la comunità internazionale abbia l’ obbligo di adottare un atteggiamento simile che non è meno assertivo e decisivo sulla questione di Santa Sofia.

Istituzioni come l’ UNESCO onorano e rispettano i luoghi di culto di tutte le religioni. Chiediamo che l’origine Cristiana greco- ortodossa di Santa Sofia sia rispettata e cerchiamo solo di mantenere il suo stato attuale. 

* L’ Associazioone Greca Internazionale è un’ organizzazione no profit e non partigiana, di accademici greci che sostiene la storia e la cultura dell’ Ellenismo.


L’ ASSOCIAZIONE GRECA INTERNAZIONALE